mercoledì 19 ottobre 2011

La dispensa di Yamato: un'occhiata generale



Lo sapete che Yamato, oltre ad essere il nome della Famiglia Imperiale giapponese e il ceppo genetico di noi giapponesi, è anche uno dei nomi con cui viene definito il Giappone stesso?
Si dice che questo nome derivi dall'antico nome del regno di Yamatai che ancora oggi non si sa bene dove fosse. O meglio, alcuni studiosi lo collocano nella zona di Kyoto e Nara, proprio per giustificare il seguente periodo in cui Nara fu la capitale giapponese e luogo d'origine della Famiglia Imperiale, altri studiosi, basandosi sulle cronache degli Han posteriori (un libro cinese del V secolo, il più antico documento conosciuto in cui si parla del Giappone) il mitico Yamatai, governato dalla regina Himiko sarebbe stato nell'isola di Kyushu, attorno all'area di Fukuoka. Quindi? Non si sa... ogni volta che trovano qualcosa che fa sembrare sia da una parte ecco che ne arriva un'altra che rimette tutto in discussione... ma in fondo è l'aspetto frustrante ma meraviglioso dell'archeologia no? E secondo voi dov'era Yamatai? Ditemelo nei commenti, se volete e poi vi dirò la mia... ^^
Comunque tutta questa premessa storica è solo per dirvi che riflettevo in questi giorni su come sia diversa le dispensa giapponese da quella italiana per cui mi trovo spesso a parlare con le amiche di ricette e lori mi confessano di avere difficoltà a realizzarle perché non trovano gli ingredienti. Io non cucino sempre "piatti tipici" giapponesi, intendiamoci. Non faccio sempre il sushi o il sashimi o la tenpura o l'okonomiyaki... il più delle volte porto a tavola del riso, delle verdure e un po' di tofu o di pesce... o faccio cose semplici... ma forse la difficoltà sta in quello perché speso pur usando, ad esempio, verdure italiane, utilizzo salse, spezie aromi giapponesi... una foglia di shiso qui, un po' di daikon lì, il brodo di dashi, la pasta di miso, un po' di alghe... insomma mi adatto a quello che trovo ma lo "giapponesizzo" nel sapore... e questo è quello che mette in difficoltà molte amiche. 
Allora ho avuto l'idea di provare a raccogliere in qualche post alcuni degli ingredienti "immancabili" nella cucina di una giapponese... e parlandone uno a uno suggerirvi anche dove trovarli e che usi farne... 
Vi piace l'idea? Spero di sì e se vi vengono in mente idee o cose che vorreste sapere, scrivetemelo e cercherò di soddisfarvi quanto prima!

Bene allora iniziamo.
Tanto per cominciare diamo un'occhiata generale a quello che potreste trovare aprendo la mia credenza e il mio frigo... poi uno alla volta analizzeremo tutti gli ingredienti... 

In dispensa:
RISO giapponese (uso sempre i sacchi da 10kg, ma anche più piccoli vanno bene) 
salsa di soia giapponese
katsuobushi
brodo dashi granulare
mirin
miso
tofu, varietà nigari in particolare, sia fermo sia morbido
Alghe nori in fogli
alghe konbu
kanten (alga agar agar)
soba
udon
somen
ramen istantanei
aceto di riso
zenzero fresco
gari (zenzero sottaceto)
semi di sesamo
wasabi
shichimi togarashi
salsa teriyaki
aceto di riso
sake
tè verde giapponese (sencha se possibile)
tè in polvere maccha
zucchero semolato
sale
nuka
amido di patate
pasta di mochi
anko (marmellata di fagioli rossi)
curry in dadi per la salsa al curry

in frigorifero:
nattou
latte
tofu (aperto)
pesce
uova
verdure miste
daikon (rapanello giapponese)
foglie di shiso

Certo, poi ci sono gli ingredienti occidentalizzati, visto che, da quando vivo qui, cucino sia giapponese che italiano, ma gli ingredienti che ho citato sono, diciamo, quelli base per cucinare quasi ogni piatto "comune" che si mangia in Giappone. Cose semplici, quelle che ogni mamma prepara per cena... cose che personalmente amo perché mi riportano indietro a quando ero bambina, ai sapori genuini di ogni giorno, al caldo del kotatsu invernale con i mandarini in centro tavola o al profumo dell'estate...
Cercherò, una volta a settimana, di prendere 2 o 3 ingredienti e parlarne più approfonditamente, su come le uso in genere, dove le trovo e se lo so raccontarvi qualche aneddoto legato ai vari ingredienti, e una ricettina simpatica... se vi piace l'idea chiaramente ^^
A presto!!





venerdì 23 settembre 2011

E' ora di svelare un segreto...

La settimana scorsa sono andata a trovare alcuni amici. E fin qui niente di strano. Ma questi amici, che vivono purtroppo lontani per frequentarli assiduamente come vorrei, sono davvero le persone più care al mondo e in loro compagnia ho trascorso un fine settimana di "vacanza" (le mie uniche e sole vacanze) davvero indimenticabile.
Ma il motivo per cui ne parlo qui, su questo blog di cucina, è che per festeggiare il nostro incontro ho pensato di portar loro, oltre ai normali omiyage (è un'usanza giapponese, di solito tradotto con souvenir, amiamo far pensierini quando andiamo a trovare qualcuno, anche se purtroppo ho potuto fare solo cose piccine U_U) ho pensato di preparare e portare qualcosa di cucinato da me, dal momento che è la mia passione e che lo trovo un modo bellissimo di condividere anche il cuore oltre che la gola.
La prima idea era di preparare del sushi freschissimo, ma i 300 km di viaggio in auto e il grande Demone Celeste (che ha fatto rompere l'aria condizionata in auto) mi hanno fatto desistere, consapevole che un sushi che scende dall'auto con le sue gambe non è commestibile... e poiché non avrei avuto, pensavo, modo di cucinare sul momento, ho esclusa ramen e kare raisu.
Allora ho puntato a quello che amo realizzare, una TORTA SALATA!
Ebbene lo confesso: adoro, amo, venero le torte salate. Amo farle, amo mangiarle, sono pazza per mille varianti e mille ricette. Insomma datemi una sfoglia e un po' di cose e posso vivere felice!

La torta salata in questione è riuscita particolarmente bene anche se ho rimaneggiato un po' la ricetta originale da cui avevo preso spunto... così bene che, appena arrivata, è diventata la cena mia e dell'amico allora presente e quella che è rimasta è stata spazzolata a velocità luce come aperitivo il giorno dopo...
E questa è la nota triste perché mi sono resa conto che non avevo immagini nel momento esatto in cui  ne stavamo addentando una fetta... pazienza, ho utilizzato l'immagine da cui ho tratto la ricetta che ho in seguito modificato... spero non me ne voglia l'autore...



In ogni caso ecco la mia ricetta, che è diventata una tra le mie preferite.

Cosa serve:
- Un disco di pasta brisee
- 375 gr di ricotta morbida (una vaschetta e mezza insomma)
- 200 gr di salmone affumicato (mi sono imbattuta nell'irlandese, eccelso)
- mezza cipolla rossa
- 3 zucchine scure medie
- 2 uova
- 2 cucchiai da minestra di parmigiano grattugiato
- un cucchiaino di sale
- una grattugiata di pepe nero, se piace
- un po' di prezzemolo fresco o surgelato
- pochissimo olio evo

Come procedere:
Innanzitutto accendere il forno a 180 gradi e lasciarlo scaldare.
Tagliare a dadini le cipolle e le zucchine e cuocerle in una padella antiaderente appena unta d'olio aggiungendo un po' del sale e il prezzemolo. Mentre cuociono tagliare a pezzetti anche il salmone e, quando le zucchine sono quasi cotte, aggiungerlo alla padella facendolo appena appena cuocere un po'. Spegnere e lasciar raffreddare.
Mentre questo si raffredda mettere in una terrina grande la ricotta e i rossi d'uovo, il sale, il pepe e uno dei due cucchiai di parmigiano. Mescolare con cura e appena zucchine e salmone saranno freddi a sufficienza incorporarli nell'impasto. Da ultimo, montare a neve i bianchi d'uovo e con estrema dolvezza incorporarli nella miscela.
Stendere in una teglia la pasta brisee senza togliere la carta forno e bucherellandola con una forchetta.
A questo punto, dolcemente, rovesciare la farcitura nella pasta livellandola con un cucchiaio e ripiegando i bordi su se stessi. Spolverare con il secondo cucchiaio di parmigiano e infornare sul ripiano medio basso per 30 minuti. Al termine dei 30 minuti settare (se avete un forno elettrico) il caldo dal basso per altri 5 minuti, infine lasciare con il grill per gli ultimi 5.
Sfornare e lasciar riposare per qualche ora.
Deliziarsi.

Chou Oishii ne!!!!

mercoledì 7 settembre 2011

Sono tornata ne!

No, insomma... veramente non sono mai andata via, perché di vacanze non ne ho proprio fatte. Ma ho vissuto momenti molto tristi e altri allegri ma impegnativi e tra una cosa e l'altra non sono ho cucinato raramente qualcosa di speciale o di meno banale di riso o ramen, ma non ho nemmeno avuto molto tempo per fotografare e scrivere la ricette di quelle piccole cose che sono riuscita a realizzare ogni tanto.
Ma adesso le cose si stanno un po' rimettendo a routine, quindi con ogni probabilità riuscirò anche a postare ricette e foto con un ritmo meno sconclusionato (spero ^^).
Per ora vi lascio con la foto di una mia piccola creazione che è stata particolarmente apprezzata da marito san e che replicherò spero presto per amici speciali...
Non ho le foto del making of ma la ricetta sì, quella la posto...
Ecco qui, la dedico a un amico che ama sia mangiare e che lamentarsi perché poi si vede sui bottoni della camicia... perché è ora che prenda una decisione e perché da parte mia preferisco un chilo in più a una vita insapore fatta di insalata scondita ^^:


Flan di asparagi
Dosi per 4 persone:
Una confezione da 200ml di panna liquida fresca
Cento grammi di parmigiano grattugiato
Due uova
Un mazzo di asparagi freschi sbollentati (vanno bene anche quelli surgelati se fuori stagione)
Due cucchiai di farina bianca
Una noce di burro
Un pizzico di sale

Prima di iniziare accendere il forno a 150 gradi.
Mettere in una terrina la panna, il formaggio (avendo cura di lasciarne tre cucchiai da parte), un cucchiaio di farina bianca e il pizzico di sale. Mescolate bene e aggiungete gli asparagi leggermente sbollentati e tagliati a rondelle.
Imburrare la teglia, io uso quelle monouso di alluminio perché più facili da togliere senza rompere il flan, ma vanno molto bene anche quelle in silicone, infarinare avendo cura di buttare l’eccesso di farina.
Mettere il composto nella teglia, guarnendo con alcune punte d’asparago e spolverare il tutto con il formaggio rimasto.
Infornare e cuocere per venti/trenta minuti circa, controllando di tanto in tanto.
Togliere dal forno e quando il tortino è tiepido togliere dalla teglia facendo molta attenzione e servire.


Itadakimasu!

sabato 6 agosto 2011

Fuori tema

Lo so non centra nulla con la cucina, ma il 6 agosto è un giorno un po' particolare quindi vi linko la nota su Fb che ho scritto... se vi piace sentitevi liberi di condividerla, copiarla o prendervi l'immagine. La cosa importante è che né ora né mai succeda di nuovo.
Un saluto a tutti.

http://www.facebook.com/notes/michiyo-takagawa/a-hiroshima-il-6-agosto/256320274397564

venerdì 29 luglio 2011

Soba improntue

Lo so, dovrei aggiornare. Anche perché cucino ogni giorno e possibile che non abbia ricette?
No, ricette ne h il problema è scriverle, preparare le foto e fare il post... è un periodo un po' di superlavoro, in aggiunta sto facendo prove supplementari di danza per uno spettacolo che farò a breve e ai mille ipegni che mi rendono la vita frizzante... quindi mi capita di essere un po' stanca a volte e di non aver molta voglia di scrivere... ma prometto che aggiornerò presto con un paio di post golosi a cui sto pensando da un po'.
Nel mentre vi lascio con i soba freddi in insalata con tofu stagionato, cetriolo fresco e semi di sesamo che ho preparato giusto ieri in un lampo di tempo.
I soba sono una tipica pasta giapponese fatta di grano saraceno che in genere si mangia fredda o calda intinta in un brodo particolare chiamato tsuyu unito a negi (una specie di porro) e alga nori, come accompagnamento a molti piatti.
In questo caso però ho pensato di utilizzarli in maniera un po' atipica per un piatto freddo ed estivo da preparare al volo scovata molto tempo fa sul blog di the sexy flexitarian
Li dedico a un caro amico, che ama il buon cibo ma tra mancanza di tempo e di esperienza mi ha detto di non cucinare molto... questa ricettina è così facile e gustosa che so l'apprezzerà.

Soba Improntue

Servono:
- Soba (spaghetti giapponesi di grano saraceno, si trovano nei negozi orientali senza problemi)
- Cetrioli, un paio non troppo grandi e con pochi semi. Devono essere freschi e sodi.
- Tofu stagionato ma in alternativa formaggio di capra o pecorino, se il tofu non vi ispira molto. Io da giapponese ne vado matta.
- Semi di sesamo non tostati.
- Sale, olio, prezzemolo fresco per condire.

Come si preparano:
Riempire di acqua una pentola e portare a bollore senza salare. Quando bolle buttare dentro i soba e si cuociono fino a che non sono morbidi, ma non collosi (va a gusti, assaggiate quando vi vanno bene... per gli italiani in genere io amo la pasta scotta, quindi non metto un tempo... è una cosa soggettiva).
Scolate i soba, poi raffreddateli in acqua fredda e ghiaccio.
Nel mentre che cuocete la pasta, tagliate a dadini il tofu, sbucciate e tagliate i cetrioli e mettete il tutto da parte.
Quando i soba sono freddi metterli in una ciotola con il tofu e i cetrioli, aggiungere il sesamo e condire con sale, olio e prezzemolo tritato a piacere.
Mescolare bene e gustarli usando a scelta le hashi (le bacchette) o la forchetta. Sono buoni in ogni caso!



Itadakimasu minnasan!

lunedì 11 luglio 2011

Karē raisu (カレーライス) con variante vegetariana ^^

Innanzitutto scusate per il ritardo, ma Buona festa di Tanabata a tutti!

Il 7 luglio infatti in Giappone si festeggia Tanabata Matsuri, il festival delle stelle. Solo in alcuni posti a nord viene festeggiato il mese dopo, il 7 agosto, ma quella più famosa è appunto quella di ieri. ^^
La storia cerdo sia molto famosa.
Dice la leggenda che una volta una principessa chiamata Orihime (la stella Vega), che era figlia di un dio. Era molto brava con il telaio e lavorava in continuazione. Suo padre le presentò un ragazzo di nome Hikoboshi (la stella Altair), che lavorava come vaccaro dall'altra parte di Amanokawa, il Fiume nel Cielo. I due si sposarono e iniziarono a passare tutto il loro tempo sempre insieme, giocando felici e abbandonando del tutto il lavoro. Gli dei del cielo si accorsero così che nessuno preparava più abiti per loro e che la mucca accudita da Hikoboshi era dimagrita spaventosamente. Il dio ordinò loro di tornare a darsi da fare come una volta, ma i due decisero di non ubbidire. Il dio, furioso, li separò ponendo tra loro due l'Amanokawa ed espandendolo tanto da impedire a chiunque di riuscire ad attraversarlo. La principessa divenne triste e iniziò a piangere senza sosta. Il dio, fermo nella sua decisione, ma impietosito, diede così il permesso agli innamorati di vedersi soltanto una volta all'anno, il 7 di luglio, a condizione che lavorassero seriamente tutti gli altri giorni. Hikoboshi e Orihime fecerto come fu detto loro e da allora presero ad aspettare speranzosi quel giorno ogni anno, a Tanabata, per l'appunto. Ma ogni volta che proprio in quel giorno il tempo diventa piovoso, i due sono destinati a non riuscire a vedersi, dovendo aspettare per questo un altro lunghissimo anno.
E' una storia bella e triste e in Giappone si festeggia sempre con festival in tutti i paesi, bancarelle, fuochi d'artificio, indossando il tradizionale yukata, il kimono di cotone tipico dei matsuri estivi e facendo il tradizionale "albero di tanabata", una pianta (o vari rami) di bamboo che vengno decorati con origami di carta e foglietti su cui vengono scritti dai membri di famiglia i desideri. Anche io naturalmente l'ho fatto, ma non vi dico tutti i desideri che con marito san abbiamo appeso ^_-.





Purtroppo non c'erano i fuochi d'artificio e le bancarelle con i soba freddi e altre cose buone, ma non ho rinunciato a indossare lo yukata per la serata e a cucinare qualcosa di così tradizionale, tipico e popolare che è di certo uno dei più conosciuti piatti che si conoscono anche fuori dal Giappone, considerato da noi una risorsa in ogni occasione. Nonché uno dei piatti più amati da marito san. In realtà sarebbe un piatto più invernale, ma lui me l'ha chiesto con uno sguardo così dolce che non ho saputo negarglielo... ^^
Parlo ovviamente del カレーライス, il riso al curry alla giapponese. Gustoso, semplice da preparare, con mille possibilità di sbizzarrirsi negli ingredienti. 
Essendo una ricetta molto popolare ci sono tante varianti, con carne, pesce, solo verdure... più o meno piccante, più o meno denso. Ogni famiglia lo personalizza un po' come preferisce, oltre ovviamente ai tantissimi locali specializzati proprio in karē raisu che si trovano ovunque.
In ogni caso questa è la mia ricetta.


Ingredienti per 4 persone (o per 4 porzioni, se volete mangiarlo il giorno dopo o avete un marito che mangia per 3):
 -2 cipolle un po' grandi
-1 spicchio di aglio
-1 bustina di dashi o se non l'avete 1 dado alle verdure o un misurino di quello in polvere
-1 pomodoro
-1 foglia di alloro (se volete)
-2 carote
-1 mela grattugiata
-salsa di soia
-miso
-2 patate
-olio di semi
-un paio di cucchiai di piselli surgelati
-funghi di preferenza shitake, anche secchi
- shichimi togarashi (o se non l'avete un po' di pepe, ma non è necessario)
-sale
-1 dado di curry per cucina giapponese, lo trovate nei negozi di cucina orientale in genere ed esiste in 3 versioni: dolce, medio, forte. Io uso medio, è un po' piccante ^^ (in alternativa fate così: 2 cucchiai di olio di semi, 2 cucchiai di farina bianca, 1 o 2 cucchiai di curry, a seconda dei vostri gusti, più dell'eventuale curry aggiuntivo).
-300 grammi di riso giapponese, se non lo trovate potete usare del riso che cuoce molto come il vialone nano o il roma. Non usate il perboilled (un giorno vi racconterò di quando ho usato per errore per fare il sushi e non sapendo ancora l'italiano bene non capivo perché non cuoceva...) e non usate il basmati che è troppo aromatico.

- Essendo io prevalentemente vegetariana (mangio a volte il pesce ma non la carne) uso spesso la variante con la tonkatsu di soia (letteralmente tonkatsu è la cotoletta di maiale impanato, ma io uso quella vegetale e la trovo buonissima). 


E ora procediamo!!
Preparazione del riso:Sciacquare il riso molte volte con acqua fredda; aggiungere poca acqua nel recipiente che si sta usando e schiacciare il riso con le mani, togliere l’acqua e aggiungerne dell’altra, continuare finché l’acqua non è trasparente, significa che tutto l'amido è andato via. Dopo aver tolto l’acqua lasciare riposare il riso per 30 minuti, aggiungere 400 ml di acqua (la proporzione è 100 riso: 120 acqua), Mettere in una pentola larga e non troppo alta e mettere sul fuoco. Quando inizia a bollire coprite con un coperchio che deve essere quasi ermetico (ho trovato quelli in lattice comodi, se no uso un piatto con sopra un peso) abbassare molto e lasciare cuocere fino a che non si assorbe tuta l'acqua senza aprire (Di solito ci mette 20 minuti/mezz'ora). Dopo questo tempo controllare, se è ancora duro (deve essere un po' scotto e colloso) e c'è molta acqua cuocere ancora, se no spegnere il gas, mescolarlo con un cucchiaio di legno, coprire ancora lasciare riposare un quarto d’ora (per far assorbire eventuali residui di acqua di cottura), dopodichè lasciarlo da parte.
Ovviamente se avete un cuociriso elettrico basta mettere il riso lavato e l'acqua e selezionare il timer e fa tutto lui, anche conservarlo caldo dopo averlo cotto. In Giappone non c'è casa che non ne abbia uno, io ce l'ho anche qui perché per noi il riso bianco cotto è come il pane per gli italiani quindi non manca mai in tavola, ma i primi tempi che non avevo il cuociriso, ricordo che la mia nonna mi aveva insegnato a farlo come ho scritto sopra. Lei da giovane non lo possedeva ma il riso lo mangiava sempre e sapeva molti trucchi ^^ 

Preparazione del curry, secondo la ricetta con tonkatsu di soia ^^:
Tagliare la cipolla in modo grossolano, metteterla in padella con un pò di olio e del sale, e lasciare cuocere a fuoco bassissimo per mezz’ora (io aggiungo un pò di acqua se no bruciano). Intanto pelare le carote e le patate, e tagliarle a cubetti.
Trascorsa la mezz’ora tagliare l’aglio e aggiungerlo con lo zenzero grattugiato, e lasciare cuocere per qualche minuto. Aggiungere il pomodoro, 3 tazze di acqua, il dashi o il dado, le carote, le patate, i piselli, i funghi, la mela grattugiata, la salsa di soia, il miso (questi ultimi tre ingredienti danno un particolare aroma al piatto). Lasciare cuocere per un’ora.
Se non si usa il curry in tavoletta, preparare il curry nel mentre: mettere sul fuoco una padella a fuoco basso, aggiungere l’olio e la farina, mescolare, togliere dal fuoco, aggiungere il curry e mescolare molto bene.
Quando l’ora sarà passata, mettere il curry con le verdure, lasciando sempre sul fuoco,  qualche minuto, aggiungere un altro pò di curry in polvere.

In un piatto mettere il riso su un lato, la tonkatsu di soia e aggiungerci sopra il condimento al curry, lasciando scoperta la maggior parte del riso e servire.
Itadakimasu!!!



カレーライス con le crocchette di soia (non si vedono i pezzi di verdura perché  prima di fare la foto marito san si era già avventato hihi)


Variante con il granulare di soia (si usa come uno spezzatino e si aggiunge alle verdure in cottura)

P.s.: Il カレーライス si mangia tradizionalmente con il cucchiaio, ma in ogni caso si mettono sempre le hashi (bacchette) in tavola ^^.


P.s.2: Ovviamente se non volete usare la variante vegetariana basta che usciate le cotolette impanate (di maiale o mucca o pollo) o le crocchette di pesce (come i bastoncini). Alcuni mettono anche l'hamburger.
Oppure invece del granulare del comune spezzatino o carne tritata un po' grossa. Insomma potete personalizzarlo come vi pare ne!!!



domenica 3 luglio 2011

Tamagoyaky che bontà

A volte non solo non si ha tempo di cucinare cose complicate, ma, soprattutto con questo caldo che è appena esploso, non si ha nemmeno molta fame di cose complicate... quindi cosa c'è di meglio di una frittatina veloce?
Per questo motivo ieri sera, rientrata tardi e un po' stanca ho deciso di cucinare tamagoyaki, la frittata come la chiamiamo in Giappone.
Per fare tamagoyaki serve una padella fatta apposta, non è rotonda, ma è rettangola con un bordo inclinato per rendere facile arrotolarla e poi servono hashi (le bacchette) più lunghi di quelli che si usano per mangiare e che sono apposta per cucinare:


Ingredienti per 2 persone (o per una frittata):
Uova: 3
Zucchero: 1 cucchiaino a piacere
Sake: 1 cucchiaio scarso
Sale: mezzo cucchiaino
Salsa di soia: 1 cucchiaino
Olio vegetale, a me piace quello di soia, ma ognuno scelga quello che preferisca
A piacere erbe, spezie (io metto sempre una spolveratina di shichimi togarashi) e volendo un po' di formaggio o alghe nori.

Come si procede:
- Sbattete le uova e aggiungete lo zucchero, il sake, il sale e la salsa di soia.

- Riscaldate una padella media (diametro di circa 20cm), ungetela con un po' di olio e versate un terzo di uovo. Quando l'uovo è mezzo cotto, arrotolatelo dal lato opposto della padella.

- Ungete la parte libera della padella e aggungete un altro terzo di uovo, poi arrotolatelo, fate questo lavoro 2 volte finchè finisce tutto l'uovo.

- Volendo la si può "stringere ancora un po' usando il makisu, la stuoietta che in genere si usa per fare i makuzushi (i sushi a rotolo con l'alga fuori ^^)

- Quando si è raffredata tagliatela dal lato corto con spessore di circa 2cm.
Mangiate il tamagoyaki con lalsa di soia o anche con maionese secondo la propria preferenza. A me piace tantissimo con la salsa teriyaki che è leggermente dolce. 
Volendo la si può usare anche per fare degli ottimi nigiri vegetariani, io ne metto sempre tra le mie presentazioni di sushi!

Eccola appena versata in padella ^^



Comunque l'altra sera ho cucinato 3 varianti di tamagoyaki che, nemmeno da dire, sono sparite molto in fretta tra le zannine soddisfatte del mio maritino... ^_^ 


Con l'alga nori all'interno (a noi personalmente piace molto questo sapore quindi tendo ad usarla spesso e non solo per i makizushi)


Con il prezzemolo fresco e l'erba cipollina nell'impasto 


e semplice semplie, tagliata a cubetti e accompagnata da qualche scaglia di parmigiano (che qui non si vede) per soddisfare la golosità di marito san, vero amante di questo formaggio...

p.s.: tamagoyaki è anche buonissima come sushi e visto che ne avevo avanzata un po' l'ho riadattata per il bento del giorno dopo di mio marito ^^


Itadakimasu ne! 

giovedì 16 giugno 2011

Un cuore dolce

Lo so, manco da un po' su questo blog, ma non perché in queste settimane non abbia cucinato, costringendo il povero marito-san a mangiare ramen istantanei e nattou tutti i giorni, ma per il semplice motivo che tra lavoro, cucina, impegni vari (un paio di esibizioni di danza e soprattutto il fatto che domani arriveranno da Osaka i miei suoceri e si fermeranno per 3 settimane, quindi ho cercato per loro un appartamento non distante in cui stare e organizzato un po' di cose) non ho semplicemente avuto il tempo di postare e cose realizzate.
Ma adesso cercherò di rimediare.
La settimana scorsa ero davvero di corsa, ma avevo voglia di preparare qualcosa di speciale per mio marito che in questo periodo è sommerso di lavoro, per cui arriva spesso a casa stanco, ma nonostante tutto ha sempre tempo di chiacchierare un po', di tenermi compagnia e di condividere ogni momento con me.
E io lo so, e lo apprezzo. E volevo dimostrargli che lo penso anche con un piccolo gesto e qualcosa che lo accogliesse "dolcemente"al suo rientro.
Così ho cercato tra le mie ricette, ho tirato fuori la tortiera a forma di cuore e ho realizzato il dolce cuore con l'anima di fragole, che ha avuto un gran successo.

La base per questa ricetta è una semplicissima torta margherita, che ho fatto, ahimè, usando la mia infallibile scatola "nove torte" con la modifica di usare 70 gr di burro al posto dei 100 gr che dicono perché diventa davvero troppo densa e pesante... e ho montato a neve i bianchi delle uova (io amo montare a neve, scusate...) in modo da renderla un po' più soffice.
In ogni caso ho fatto questa semplice torta margherita mettendola in una tortiera a forma di cuore.

Mentre la facevo raffreddare ho preso circa 400 gr di fragole, le ho pulite e tagliate a pezzettini, le ho messe in un pentolino antiaderente con 6 cucchiai di zucchero, 5 gr di alga agar  e due di saké dolce e le ho fatte cuocere  lentamente, aggiungendo via via un po' di acqua se mi sembravano troppo dure. Dopo circa mezz'ora erano diventate morbide come una marmellata. Ho spento il gas e sfornato la torta


e l'ho tagliata a metà con un grosso coltello seghettato. Dovete sapere che per me è difficile tagliare bene le torte ma stavolta sono stata proprio brava ^^


Poi ho spalmato la mia "marmellata" casalinga. Ne ho fatto uno strato non spessissimo, amo le farciture, ma metterne troppa alla fine rende... non armonico il sapore...


e dopo averla richiusa ho deciso di decorarla un po' per renderla ancora più allegra. Purtroppo il tempo stringeva così mi sono limitata ad aggiungere una spoverata di granella di zucchero colorata, dopo aver spennellato con lo zucchero al velo sciolto. Ho fatto una specie di disegno al centro, non è venuto benissimo, ma per fortuna marito san ha apprezzato moltissimo e la torta è sparito in meno che non si dica! 




P.s.: il consiglio di Michan ^^ per tagliarla in modo comodo e divertente, fatela a quadretti e infilzate ogni quadretto con uno stecchino colorato, magari con la bandierina. Verrà voglia di mangiarne tanti quadrettini, seduti sul divano e con una ottima tazza di caffé! Un party a due insomma... 

Fuori tema: Nel mentre il mio sakura ha fatto i frutti. I primi da quando ce l'ho, ossia 3 anni, perché quando l'ho preso era ancora molto piccolo e non poteva farli. Comunque eccole qui, erano solo una decina ma erano rosse e dolcissime, sapevano di sole ed erano le più buone che ho mai mangiato. Ce le siamo gustate una sera accoccolati sul divano... che dolci... 



venerdì 20 maggio 2011

Torta salata "quello che c'è"

Giovedì scorso mi sono trovata a sorpresa a dover preparare qualcosa per un buffet in occasione di una cena tra amici e dal momento che l'ho saputo all'ultimo momento e non avevo molto modo di fare la spesa ho pensato di guardare nel frigo di casa e di costruire qualcosa con quello che avevo... e ne è uscita la torta salata con "quello che c'è".
Purtroppo al momento di cominciare mi sono accorta che le batteria della Lumix erano da caricare, così le foto della preparazione le ho fatte con il cellulare. Perdonate la qualità non altissima. La torta finita invece è venuta meglio perché ormai la batteria era di nuovo pronta ^^.
Comunque cominciamo. Metto gli ingredienti ma, per definizione, non sono così rigidi, se vi manca qualcosa in casa potete sostituirlo ovviamente... anche se per provare una torta come la mia vi conviene procurarveli (hihihihi). Allora.

Ingredienti:
- una pasta sfoglia arrotolata di quelle pronte
- un vasetto e mezzo di ricotta di mucca (c.a. 375 gr)
- 150 grammi di mozzarella a panetto
- 150 gr di formaggio edamer (è quel formaggio un po' simile alle sottilette che si affetta con l'affettatrice al banco della gastronomia)
- un uovo
- mezzo cespo di radicchio rosso
- un quarto di cipolla
- uno spicchio d'aglio
- un cucchiaio di olio
- due cucchiai di salsa di soia
- erba cipollina secca
- sale
- una spolverata di grana grattugiato
- spezia "shichimi togarashi" (peperoncino ai 7 sapori... è un mix giapponese di spezie piccanti. Lo uso molto al posto del pepe nero perché mio marito è allergicissimo a quest'ultimo e non ho nessuna voglia di restare vedova ^_-, ma voi potete usare del comune pepe nero o bianco)

Ma vediamo come realizzarla. Prima di tutto ho aperto la sfoglia e l'ho sistemata in una teglia, bucherellando ben benino il fondo con la forchetta. Questo trucco serve per farla cuocere bene anche con tanto ripieno... e a me le torte salate piacciono belle ricche! ^^ Intanto ho acceso il forno ventilato e settato a 180°.
Il secondo passaggio è stato preparare il radicchio. 
In una padella antiaderente ho messo l'olio e l'ho fatto scaldare un po' poi appena ha iniziato a fare le bollicine ho messo l'aglio intero e la cipolla a fettine fini e ho fatto appena rosolare. Nel mentre avevo tagliato il radicchio a striscioline non troppo spesse
e appena la cipolla ha iniziato a soffriggere l'ho aggiunto nella padella, togliendo subito l'aglio. Fatto questo ho lasciato cuocere a fuoco abbastanza vivace aggiungendo un pochino di salsa di soia, il sale e l'erba cipollina. Quando il radicchio è stato scuro ma non troppo cotto ho spento il gas e l'ho lasciato a raffreddarsi un pochino, ma non troppo.


Mentre il radicchio si raffreddava in una zuppiera capiente ho messo la ricotta, l'uovo, la mozzarella tagliata a dadini piccoli e l'edamer, anche lui a dadini molto piccoli. In più un pizzico di sale e una buona spolverata di shichimi togarashi. 


Ho mescolato con cura tutti gli ingredienti poi ho aggiunto il radicchio abbastanza caldo da sciogliere leggermente i formaggi ma non troppo da cuocere l'uovo. Ho mescolato ancora ben bene e infine ho messo tutto l'impasto nella sfoglia, livellando con cura e ho ripiegato il bordo in eccesso sulla torta. 
Dopo aver spolverato di grana grattugiato ho infornato per una mezz'ora, ruotando la teglia a metà cottura, in modo che cuocesse in modo più uniforme possibile. Infatti il mio forno, per quanto ventilato, tende a cuocere un po' di più verso la porta e un po' meno verso il fondo. Non ho mai capito come mai, ma girando le teglie a metà risolvo il problema.
Dopo mezz'ora l'ho sfornata.
Il risultato? OISHII ne!!!! ^___^



N.B. : Questa torta va mangiata calda ma non rovente e si può riscaldare senza problemi, però consiglio di non farlo in microonde ma nel forno normale per evitare che la sfoglia diventi molle. 

mercoledì 11 maggio 2011

Muffins coriandoli

Ho avuto una settimana intensa ma solitaria, in quanto marito-san era a trovare i suoi genitori in Kansai e io per ragioni economiche (brutti soldini cattivi) sono rimasta qui a curare la casa, come una buona mogliettina (>_<). In realtà ho fatto tante tante cose e il tempo è proprio volato, ma meglio così, perché ho sentito meno la mancanza del mio maritino...
In ogni caso mi sono ritrovata la mattina del giorno in cui tornava che mi è venuta voglia di preparargli qualcosa di dolce e speciale per il suo ritorno... ma c'era il lavoro, la spesa da fare e alle 19:00 sarebbe stato a casa!!! Argh!!! Allora ho avuto l'idea di combinare una velocissima ricetta, peraltro amatissima da lui con un tocco creativo e renderla un po' speciale, colorata e allegra come mi sentivo al pensiero che sarebbe tornato...
Così ho preparato questi "Muffins coriandoli", semplici, veloci e festosi.

Muffins coriandoli ^__^

Per prepararli ho utilizzato:
per i muffins:
- una scatola di miscela per muffins, io uso una marca chiamata "San Martino" ma se non la trovo anche quelli della Cameo sono buoni.
- un uovo freddo di frigo
- 50 ml di acqua a temperatura ambiente
- 50 ml di latte intero
- 70 gr di burro 

per i "coriandoli":
- 6 cucchiai di zucchero 
- 4 cucchiai di acqua 
- granella di zucchero multicolore

Procediamo:
Ho acceso il forno ventilato a 170 gradi e ho tolto il piano di appoggio in modo che fosse freddo.
Poi in una ciotola piccola ho scaldato il burro a bagno maria in modo che sciogliesse senza friggere, poi ho spento il gas è l'ho lasciato lì a freddarsi un pochino.
Nel mentre, in una ciotola più grande, ho versato la miscela, l'uovo e l'acqua e il latte e ho iniziato a mescolare piano con la frusta.
Quando il burro è stato un po' meno caldo l'ho aggiunto e ho mescolato molto velocemente per non far sciolgliere le goccine di cioccolato.
Quando la miscela è stata morbida e ben amalgamata ho messo sul piano del forno freddo le scodelline di carta e le ho riempite di miscela a metà altezza. Ne sono venuti 15 muffins in tutto. 
Ho infornato e lasciato dentro per 16 minuti, ma volendo si possono lasciare anche un paio di minuti in più. Io li lascio chiari come piacciono a mio marito, ma in realtà si potrebbero far dorare un pochino di più. ^^
Una volta sfornati li ho lasciati un'oretta a raffreddare e ad assestarsi, dopodiché ho messo lo zucchero in un piccolo pentolino con l'acqua e l'ho fatto sciogliere fino a che non ha iniziato a profumare di zucchero caramellato, senza però aspettare che diventasse brunito, l'ho spento subito e prima che si raffreddasse l'ho spennellato sui muffins ricoprendoli subito con la granella colorata. Dopo questa operazione, ho scrollato via la granella in eccesso ed ecco pronti in poco tempo i "Muffins coriandoli"! 
Nemmeno da dire, marito-san li ha apprezzati sia per la presentazione, li avevo serviti su vassoietti di bambù, con a fianco due cioccolatini a forma di cuore e una tazza di té maccha pregiato, sia per il gusto, infatti ne ha divorati 3 a fine pasto... e queste sono soddisfazioni! Oishii ne!!! ^______^

La mia presentazione... 

lunedì 2 maggio 2011

Youkoso minnasan!

E' sempre difficile iniziare un blog, per me lo è in modo particolare.
Che dire, come presentarsi? Beh, le cose principali le leggete nel mio profilo quindi la smetto subito di parlare troppo di me. ^^
Perché questo blog?
Beh questo blog nasce dalla mia passione per la cucina e dalla mia cronica mancanza di tempo. Mi piace cucinare piati buoni, particolari e ben presentati (soprattutto variazioni di cucina giapponese sia dolce che salata, visto che io sono giapponese e amo molto la cucina di casa). Purtroppo però spesso il tempo è pochino e devo mettere in tavola qualcosa in poco tempo. Quindi mi sono chiesta: perché per forza la cucina veloce deve essere presentata come triste o poco saporita? Non posso usare delle "basi" già pronte per personalizzarle e presentarle in modo da deliziare palato e occhi?
So che molte puriste della cucina storceranno il naso, ma io mi sono detta di sì. Quindi molto spesso nelle mie ricette compaiono basi (come la miscela delle torte o i ramen istantanei o la pasta di  miso già pronta) ma poi ogni cosa è personalizzata e presentata in modo da creare qualcosa di diverso, buono, originale e bello. E soprattutto veloce. Per non togliersi il piacere anche il tempo è pochino.
Spero quindi che le mie ricette saranno provate e piaceranno a chi vorrà starei n cucina con me.
Itadakimasu!!!

Noticina... Io cucino prevalentemente partendo da ricette giapponesi, ma mi piace molto anche la cucina italiana e soprattutto mi piace molto fondere i sapori di casa mia e del paese che mi ospita, quindi saranno spesso cose un po' strane magari, ma non scriverò ricette che non abbiano passato il marito-test (noto esigente in materia). Inoltre a parte qualche rara eccezione con il pesce siamo quasi vegetariani per cui la maggior parte delle ricette saranno vegetariane o varianti vegetariane di ricette classiche... quindi niente carne nella cucina di Michiyo, in compenso tanta verdura colorata e tanti dolci sfiziosi!